se ne dicono tante…

L’ultimo autogol del ministro Bianchi, e quindi del miur e del governo sulla gestione delle scuole in questo periodo sembrerebbe-sotto vari aspetti- particolarmente preoccupante: dunque con un sorriso tra il soddisfatto e il trionfante si afferma che non ci sono dubbi che i contagi sono avvenuti in vacanza fuori delle scuole. A parte il fatto che i dubbi ci sono: si scoprono adolescenti non positivi, o “che sono stati a contatto con…”, ma malati di Covid oggi, e fra 12 e 14 giorni non c’è quella grande differenza…ma non è questo il punto. Bisogna partire dal fatto che nessuno di noi (e “noi” qui significa: cittadini qualsiasi-insegnanti-presidenti regionali) desiderava e desidera la chiusura delle scuole e una DAD protratta e indifferenziata: la proposta di De Luca parlava di qualche giorno in più, e questo sposerebbe benissimo l’affermazione del Bianchi, in quanto in quel qualche giorno in più i contagi avvenuti fuori della scuola avrebbero potuto attenuare la propria viralità, permettendo un rientro effettivamente più sicuro. Ovviamente il 10 gennaio si sarebbe ricorsi alla DAD, proseguendo quell’impratichirsi che è merito SOLTANTO di insegnanti e studenti. L’andazzo, dicevamo, è preoccupante: nei primi giorni in cui De Luca non cedeva, il dannatore+santificatore TG1 intervistava mamme campane: “come farà col piazzare i figli?”. Come mai adesso, di fronte a INTERE classi a casa, non si intervistano con la medesima domanda?
Un ministero non è fatto per avere ragione, ma per ragionare, per informare gli utenti, e per porre a confronto linee e soluzioni (e quest’ultima cosa, con tutti i suoi difetti, l’Azzolina la faceva, quelli di ora no…)
L’ondata omicron ha rotto le uova nel paniere; buttato fuori il ministro precedente -chi scrive, tra parentesi, non ha votato il suo partito- si preparava un bell’ “avanti Savoia!”: UNA pedagogia presentata e imposta a partire dalla Moratti come LA pedagogia; UNA didattica (e l’art.33 della Costituzione e un DL apposito vedono la libertà didattica dell’insegnante come INTOCCABILE…) COME la DIDATTICA. E già son nell’aria le gitarelle estive come recupero del tempo perso ora causa-covid: iniziative fatte per compiacere l’attuale linea, iniziative che da 40 anni gli insegnanti fanno già senza bisogno di tanta pubblicità e maestri/e, iniziative che lasciano il segno a scuola riiniziata, e quindi saccheggiano le ore di didattica seria… . Se il Covid ci lascerà un po’ più in pace – cosa che va augurata, costruttivamente, a tutti semprecomunquedovunque- torneranno fuori, con cipiglio pseudoprogressista e battagliero, queste cose ed altre, come la proposta di ridurre le superiori da 5 a 4 anni, che dormiva dal 2015 perché il Consiglio Nazionale Superiore della Pubblica Istruzione, l’unico organo eletto democraticamente nella scuola, ( oltre che, nei singoli istituti, il Consiglio d’Istituto e il Comitato di Valutazione),organo di cui i vari potentati miur e i ministri si fanno un baffo- continuava a dare giudizi fortemente negativi (l’ultimo è del 17 novembre scorso…vicino, direi!) e motivatissimi, e che è stata bocciata da molti più Collegi dei Docenti di quanto si dica in giro.
Obiettivamente i media non stanno facendo un buon mestiere: non si informano, non sono preparati, ma ideologici e sbrigativi sulla scuola in genere. Una maggiore riflessione, pubblicizzazione e messa a confronto di REALTA’, risultati positivi o negativi, pareri, è obiettivamente urgente, paolo bertini
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